La volontà di migliorare la realtà che ci circonda può aiutarci a credere in un futuro migliore. A volte, una piccola scintilla può dar vita a fiamma intensa: a Iglesias, città del Sulcis, si respira un’aria di cambiamento. La comunità sente il desiderio di risvegliarsi dopo un lungo torpore.

L’associazione Trevessu nasce dalla volontà di alcuni giovani ragazzi di  Iglesias di migliorare la loro città prendendo esempio dalle città europee:

L’idea è quella di importare modelli di sviluppo innovativi e pratiche di condivisione delle città europee, in modo da sviluppare, partendo dalle piccole cose, una cultura comunitaria. Cercheremo di rendere la città più bella e più smart.

trevessu 3 finale

L’iniziativa più importante legata a questa associazione è la bibliocabina, ma non è il primo progetto realizzato:

Tra le nostre prime iniziative c’è l’orto urbano, già presente in molte città europee e sarde: vista l’assenza nel territorio di Iglesias, abbiamo deciso di provare a crearlo.

La prima sfida di Trevessu è una mezza vittoria: sebbene il progetto non sia ancora stato completato, una piccola battaglia è già stata vinta.

Purtroppo mancava un regolamento, quindi abbiamo deciso di metterci “de trevessu”, cioè “metterci di traverso”: con questa presa di posizione siamo riusciti a ottenere un regolamento. Questa piccola vittoria purtroppo non è servita a molto perché  il bando non è stato indetto.

trevessu 2 finale

Il gruppo non si ferma e prosegue dritto per la sua strada:

Tra le nostre iniziative c’è anche quello di autofinanziarci attraverso un semplice aperitivo con mostra.

Durante la fiera del libro organizzata dall’associazione Argonautilusabbiamo portato a Iglesias un’iniziativa spagnola con marchio registrato: 1010 ways to buy a book withoutmoney. Un progetto molto interessante, che prevede un’azione in cambio di un libro: ad esempio, fai una giravolta e ti porti a casa un libro. Per l’occasione ci hanno prestato anche il loro logo.

La bibliocabina è il progetto più bello e “famoso” dell’associazione:

Eravamo in riunione quando Stefano Aru, uno dei soci, ha proposto l’idea dalla bibliocabina: l’aveva vista in qualche città e l’aveva colpito. Abbiamo poi scoperto che sarebbe stata la quinta in Italia: la nostra è nata in concomitanza con quella di Genova. Si tratta della prima assoluta in Sardegna.

Trevessu sente il desiderio di cambiare e migliorare l’intera comunità:

Diffondere la cultura e migliorare gli spazi è la base dalla nostra associazione: quella cabina doveva essere smantellata, quindi abbiamo deciso di provare a darle nuova vita. Inizialmente ci siamo rivolti alla Telecom, ma questa non poteva darci la cabina perché i privati non possono possedere un bene di questo tipo, quindi è subentrato il Comune di Iglesias a darci una mano.

L’unione fa la forza

Grazie all’intercessione del comune, i ragazzi riescono dunque a portare avanti il progetto e a concluderlo con successo:

Abbiamo chiesto al Comune di fare una richiesta formale a Telecom: il ruolo del comune è stato questo, poi ci ha dato anche il patrocinio, una buona cosa.

Alla squadra che ha portato alla vittoria si sono presto uniti gli sponsor: una menzione speciale va alla Birroteca fermentazioni spontanee di Iglesias che ha creduto fortemente nel progetto.

Abbiamo avuto l’aiuto di diversi sponsor privati: Cossu termomeccanica, Agriturismo Saludi e Trigu, Autoricambi.it, Vik Studio, Birroteca fermentazioni spontanee e Idodou.

L’artista Marina Brunetti, che si è dedicata alla decorazione della cabina, è stata selezionata attraverso un contest:

Tutti i partecipanti al contest hanno mandato le loro proposte: si è votato su Facebook e in seguito una giuria composta da noi, dal vicesindaco di Igliesias e da un professore dell’Artistico ha espresso la propra preferenza. Marina ha vinto all’unanimità.

trevessu 5 finale

Il funzionamento della bibliocabina si basa sul buonsenso della comunità e su qualche semplice regola:

Tutto si basa sul buonsenso: i libri sono a disposizione di tutti, quindi non ha senso rubarli o portartene a casa dieci. Una persona prende un libro, poi lo riporta: così quel libro è sempre presente sia per te che per gli altri. Se per caso prendi un libro e ti affezioni, allora puoi tenerlo e portarne un altro in sostituzione. Sono piccoli accorgimenti, piccole regole.

La bibliocabina è piaciuta tantissimo alla città, ma i libri vanno pian piano sparendo: per fortuna esiste un archivio di mille libri.

Stiamo aspettando che la gente si accorga che non sono un regalo, ma un bene comune di tutti. Si tratta di condividere.

Il circuito di appartenenza della bibliocabina è quello del BookCrossingabbandonare un libro in qualche parte del mondo e poi attraverso il web seguirne il viaggio. Fabio, uno dei ragazzi di Trevessu, ci spiega di cosa si tratta:

Entri nel sito e registri il libro: da quel momento, puoi seguire il suo viaggio attraverso i continenti e diversi lettori. Il libro potrebbe finire ovunque: la bibliocabina si basa su questa idea di scambio libero di libri. Potrebbe essere un punto dove lasciare il tuo libro “libero di viaggiare”.

Uno dei prossimi progetti è legato a una visione ecosostenibile del mondo:

L’idea è quella di creare dei posaceneri con dei tubi di ferro riciclati, che poi verranno decorati dai ragazzi dell’artistico e da alcuni ragazzi dell’Anfas, una onlus che si occupa di disabili. Il progetto è in collaborazione con la consulta.

Trevessu è un’associazione di giovani ragazzi del Sulcis con tanta voglia di fare, alcuni “viaggiatori”, altri in pianta stabile a Iglesias, tutti legati da un unico grande sogno:

Vogliamo essere un “virus di ottimismo” che contagi tutti e che permetta a ciascuno di esprimere tutte le sue qualità per l’identità collettiva.

Noi siamo sicuri che ci riusciranno e speriamo che tanti altri giovani trovino l’ispirazione nella storia di questo gruppo di amici.