Quando pensiamo ai trampolieri, ci vengono subito i mente i famosi uccelli dalle zampe lunghe e sottili, come i fenicotteri, le gru, le cicogne: animali fantastici e curiosi, perché sembra debbano impegnarsi per mantenere l’equilibrio, eppure ci riescono con un’eleganza invidiabile.
I trampolieri guardano il mondo dall’alto delle loro zampe e noi uomini, imitando le loro gesta, riusciamo a immergerci nell’immaginazione grazie a persone dotate di grande fantasia e pronte a trascinarci sempre più in alto, verso luoghi dove realtà e fantasia sono una sola cosa. Mirko Ariu ci racconta chi sono i Cambas de Linna, dove nasce la loro leggenda e come si diventa trampolieri.
Il nome nasce dalla traduzione in sardo dei trampoli: il nome, infatti, significa “Gambe di legno”.
Siamo un gruppo di circa venti persone di tutte le età che, grazie a dei corsi di “equilibrismo” creati dall’associazione Circo mano a mano, hanno imparato a stare in equilibrio sui trampoli.
Circo mano a mano è un associazione sportiva che si occupa di divulgare le arti circensi e unire arte e tradizione.
[Gli organizzatori di Sa Ruga, Festival internazionale di arti di strada, Cambalonga: primo raduno di trampolieri avvenuta a guspini nel 2016 e altri eventi e corsi mirati alla conservazione e divulgazione delle arti circensi]
Le Cambas De Linna hanno origine a Guspini, precisamente fanno la loro apparizione negli anni Cinquanta. Secondo alcune testimonianze, la maschera nasce quasi per “gioco”, ovvero per opera di alcuni giovani guspinesi che, dopo aver visto probabilmente degli artisti circensi sui trampoli, si cimentarono nel loro utilizzo.
Tagliarono dei rami, li legarono ai polpacci e impararono a muoversi su queste grosse gambe di legno.
La prima apparizione risale al carnevale di Guspini:
Decisero di apparire durante il Carnevale per spaventare e stupire i loro compaesani. Alcune fotografie ritraggono degli uomini con dei trampoli altissimi, che arrivavano fino a 4 metri di altezza.
La figura dei Cambas de Linna scompare fino agli anni Novanta quando la comunità grazie al l’intuizione dell’associazione Carpe Diem decide di riportare in vita l’antica tradizione.
La figura dei Cambas de Linna scompare poi, così come era apparsa, per quasi quarant’anni, ma rimane impressa nel cuore della comunità, che negli anni Novanta decide di dedicare ai Cambas de Linna il carnevale guspinese, che da allora porta il loro nome.
Da allora a Guspini il Carnevale viene aperto da un gruppo di artisti trampolieri, che da ormai quasi venti anni tengono viva questa tradizione, cercando di valorizzarla al meglio in sinergia con le istituzioni e le associazioni del territorio.
I Cambas de Linna aprono le sfilate del carnevale di Guspini, ma sono presenti in tutta l’isola e si apprestano a varcare i confini isolani. Rappresentano il desiderio della popolazione di mantenere viva nel cuore la leggenda di questi magici artisti.
L’idea è nata dalla voglia di far riaffiorare questa figura molto suggestiva che albergava nei ricordi dei nostri nonni e genitori… una figura diventata quasi leggenda.
È una tradizione che coinvolge i giovani, promotori della tradizione della loro isola.
Da qualche anno a questa parte si è riuscito ad avere un gruppo autoctono di ragazzi che ha preso in carico con responsabilità la figura dei Cambas de Linna. Gli allenamenti continui e la passione per l’equilibrismo fanno sì che il gruppo sia coeso e funzioni da magnete per molti giovani (e non) che si vogliono cimentare in questa disciplina.
Per diventare trampolieri serve una grande volontà, un briciolo di pazzia e tanta voglia di volare in alto, dove solo la fantasia può arrivare.
Si diventa trampolieri quando vedi un trampoliere e pensi “anche io lo voglio fare”, quando la fatica che fai per imparare non è più fatica, la paura di cadere non tarpa le ali che ti sono spuntate.
I trampolieri esistono da tantissimi anni e portano con sé. oltre alla leggenda, anche una storia fatta di piccole azioni quotidiane.
I trampoli nascono come strumento di lavoro, sono presenti in molte culture in tutto il mondo. Nella pastorizia vengono utilizzati per vedere le greggi in grandi pianure. In Francia, i postini consegnavano la posta con i trampoli per percorrere più velocemente i campi e per guadare torrenti senza bagnarsi, in Africa li usano per difendersi da serpenti e insetti velenosi.
In Spagna, Belgio, Francia esistono danze sui trampoli che lasciano intendere che, nei giorni di festa, i “lavoratori equilibristi” facessero di questo strumento di lavoro un arte da esibire.
I trampoli approdano al circo per creare i giganti e stupire le persone.
I Cambas de Linna di oggi sono vestiti con i materiali più poveri presenti nel territorio che abitano: juta dei sacchi del nostro grano, legno delle nostre sughere, campane delle nostre greggi, un fazzoletto sul capo che ricorda le nostre nonne e una maschera color ottone che copre il volto… per non schiacciare questa figura mistica in un nome e un cognome.
La leggenda che cammina molti metri sopra terra è pronta a lasciare per la prima volta la Sardegna e lo farà dal 2 al 3 giugno. Tutta l’isola accompagnerà fieramente questa prima grande avventura.
Per la prima volta in quasi settant’anni i Cambas de Linna di Guspini azzardano l’attraversata. Vanno oltremare e approdano in Basilicata a Tricarico. per il Raduno internazionale delle maschere antropologiche.
L’incontro tra i Cambas de Linna e la Basilicata avviene in Sardegna: l’amore e la stima che ne sono nati porteranno i Cambas a lasciare l’isola per partecipare al raduno presso Tricarico.
La maschera di Tricarico incontra i Cambas de Linna a Samugheo in occasione del carnevale “A Maimone”. Rimasti piacevolmente affascinati dalla maschera guspinese, li invitano al loro raduno. Centinaia di maschere provenienti da tutto il mondo hanno calpestato il suolo di Tricarico e i Cambas de Linna sono fierissimi di farlo con le loro lunghe gambe di legno portando in “alto” il nome di Guspini e proiettando verso il futuro la loro tradizione.
Un sogno lungo diversi anni, persone che con amore e passione si sono impegnate giorno dopo giorno per mantenere viva la leggenda e la tradizione della nostra Sardegna.
Siamo felici di sapere che i Cambas lasceranno la nostra isola per portare le nostre tradizioni oltre confine.
Ringraziamo per le foto Ettore Cavalli.