Ci sono cose che non riusciamo a capire e questa apparente incomprensibilità le rende magnetiche: ci incuriosiscono, ci affascinano, ci stregano. La magia è una di queste cose. Quanti di noi da bambini hanno sognato di avere dei poteri magici? Probabilmente quasi tutti e Samuele Zucca, in arte Zamu, non faceva sicuramente eccezione. Il suo interesse per la magia nasce all’età di 7 anni, ma si concretizza quando di anni ne ha 19 e comincia a studiare per diventare un vero professionista. Ma non chiamatelo mago: Zamu è molto preciso anche nella terminologia.
Ritengo sia più corretto parlare di illusionismo e lavoro da illusionista piuttosto che di magia.
Diventare illusionista non è sicuramente un gioco da ragazzi e gli studi di Zamu lo dimostrano: il Teatro, il Cabaret, l’Illusionismo, il Mentalismo e la Musica sono stati fondamentali per mantenere alta la qualità dei suoi spettacoli.
Volere è potere e Zamu ne è la prova. Nel 2010 un suo numero inedito viene selezionato da una giuria di altissimo livello per la partecipazione all’evento televisivo Master of Magic e L’Uomo Vogue lo segnala come uno dei giovani illusionisti italiani più promettenti.
Nel 2011 arriva un importante riconoscimento: Zamu arriva secondo al Festival Magico Internazionale, unico italiano premiato in tutta la competizione.
Se lo studio è fondamentale, non di meno lo è la creatività. Da 1 a 10, ci spiega Zamu, in uno spettacolo di illusionismo la creatività conta 10:
Qualsiasi numero magico ha bisogno di una fase in cui l’illusionista elabora una serie di strategie, tecniche e soluzioni per arrivare al risultato. Tutte queste scelte dovranno poi scontrarsi con un pubblico reale ed è fondamentale saper gestire in maniera creativa qualsiasi input arrivi dagli spettatori.
Il percorso professionale e artistico di Zamu è sicuramente variegato: è passato dalla musica al cabaret e infine all’illusionismo e questo gli ha permesso di individuare una personalità artistica che gli fosse affine. È il caso di Thomas Sasso.
Il percorso che mi ha portato al matrimonio artistico con Thomas è particolare. Thomas è ufficialmente un monologhista, anche se la sua vera dote è l’improvvisazione comica.
Il loro inizio come coppia artistica ci racconta tanto dell’intesa che si è subito creata tra i due e del talento di entrambi.
Un giorno gli chiesi di partecipare a un mio spettacolo e fino all’ultimo minuto non gli dissi nemmeno cosa dovesse fare. Può sembrare folle, ma nella mia testa il suo ruolo era già chiaro. Lo spettacolo andò benissimo e da quel momento abbiamo cercato di lavorare assieme sempre più spesso, fino a diventare un duo in veste ufficiale.
Alcuni storceranno il naso nel leggere che al giorno d’oggi qualcuno possa vivere di magia, pardon, di illusionismo. Così abbiamo chiesto a Zamu se sia realistico pensare di poter vivere facendo l’illusionista:
Beh, posso rispondere con un’altra domanda… ovvero: “È possibile vivere di qualcosa che ci piace fare?”. La risposta è sì, ovviamente. Semplicemente è difficile. È necessario che si verifichino tante condizioni favorevoli, unite senza dubbio a delle caratteristiche tendenzialmente imprenditoriali come audacia e tenacia!
Se l’illusionismo vi sta conquistando e affascinando e vi gira per la testa la pazza idea di esplorare questo mondo e farne il vostro lavoro, sappiate che la strada che vi aspetta non sarà tutta in discesa:
Se hai bisogno della “spintarella”, forse fai bene a cercare qualcosa di più sicuro!
L’ambizione e la determinazione sono fondamentali se si vuole diventare illusionisti, ma da sole non bastano. Servono anche tanta passione e tanto studio.
Se ritieni di avere delle capacità tecniche e comunicative che possano collocarti nel mondo dei professionisti di questo settore… insisti e dedicati solamente a questo. Se hai dei dubbi, fai altro e mantieni semplicemente l’hobby, che è un modo assolutamente valido per vivere la passione magica!
Una strada non facile, ma che dà sicuramente tante soddisfazioni a chi ha la determinazione per intraprenderla: Zamu ne è la prova.