Il legame dei sardi con la propria terra è sempre stato fortissimo, per certi versi viscerale. Negli ultimi anni questo legame sembrava essersi indebolito, ma oggi le cose stanno cambiando. I giovani stanno tornando a sentire il legame che li lega alla nostra antichissima terra e a volerla salvaguardare e rispettare.
Ho sempre creduto in tutte le attività eco-compatibili e non dannose per l’ambiente. Penso che siano il futuro e che, anzi, sia una dovere per noi puntare su questo settore.
Maurizio Savoldo è un giovane sardo che ha deciso di dedicare la sua vita a La robbia, il suo laboratorio nel quale si occupa della tintura di filati e tessuti con colori naturali. La robbia nasce nel 2005, ma Maurizio aveva le idee chiare già dai tempi dell’università:
Ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare durante la tesi di laurea nel settore delle piante tintorie.
Un settore a quei tempi ancora agli albori, ma che oggi è in forte crescita ed espansione. Maurizio sente subito una forte attrazione verso questo campo e vi intravede la possibilità di uno sbocco lavorativo per mettere in pratica ciò che aveva studiato.
Oggi essere laureati e trovare un lavoro come dipendente non è semplice. Quindi ho sempre avuto l’idea che bisogna anche crearselo da sé, il lavoro.
La tesi di Maurizio prende forma e con lei l’idea di far nascere La robbia.
È un lavoro fatto con l’idea che un domani – che doveva essere il prima possibile – avrei realizzato il laboratorio.
Artigianato, turismo, sostenibilità
La robbia vuole diventare anche un luogo di socialità, che serva a portare i turisti nel centro Sardegna, mostrando alle persone la grande bellezza di questo territorio e dando il via a una nuova forma di turismo sostenibile.
Il centro Sardegna è un territorio poco conosciuto, ma che ha una grande ricchezza, sia dal punto di vista culturale che naturalistico. Vorrei collegare il settore artigianale con il turismo per far nascere un turismo sostenibile.
Ma le fondamenta di questo laboratorio stanno nella grande passione che il suo ideatore ha per questo fantastico, antico lavoro.
Questo lavoro mi crea dipendenza, ma allo stesso tempo mi rende indipendente. E questa è una cosa impagabile.
Quello di Maurizio con la Sardegna è un legame forte come l’acciaio:
La Sardegna ti assorbe e tu neanche te ne accorgi. Sei sempre lì che vuoi scappare, ma alla fine non hai il coraggio di lasciarla.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con il collettivo Lifestills per la docu-serie #IORESTO.