L’arte come filtro della realtà, l’illustrazione come espressione di emozioni e idee. Laura Saddi, artista di Sinnai, nelle sue opere trasporta la sua esperienza di vita a una dimensione altra che, tuttavia, non si separa mai del tutto dalla realtà.
La passione di Laura per l’arte comincia in tenera età e trova uno sbocco concreto in età adulta.
Sono una sorta di cantastorie che si esprime attraverso le arti visive, a cui dedico la maggior parte del mio tempo; qualsiasi cosa viva viene filtrata e trasferita nei miei lavori. Ho iniziato a esprimermi col disegno quando ero molto piccola e ho trasformato la mia passione in lavoro in età adulta.
L’amore per l’arte porta Laura a riprendere gli studi già da adulta, prima al liceo, poi in istituti prestigiosi. Questo percorso le permette di entrare in contatto con professori che l’aiutano a sviluppare una coscienza artistica. Ecco perché Laura riconosce allo studio un ruolo imprescindibile non solo per chi vuol fare arte, ma per tutti.
A ventiquattro anni mi sono iscritta al corso serale del Liceo Artistico Fois; dopo quattro anni ho frequentato il primo anno della scuola di pittura dell’Accademia Albertina di Torino e i successivi quattro in quella Mario Sironi di Sassari. È merito degli insegnati incontrati nel mio percorso di studi se oggi sono così, perché non si sono limitati a trasmettermi le sole tecniche, ma hanno nutrito la mia mente e mi hanno dimostrato che l’arte può davvero migliorare il mondo. Infatti è per questo che raccomando sempre lo studio, specialmente in istituzioni pubbliche.
L’arte di Laura ha un tocco surreale, quasi magico; sembra nascere dalla bizzarrie di un sogno vivido, eppure coglie a piene mani dalla realtà, vissuta in prima persona oppure letta, ascoltata, osservata.
Dietro questa scelta c’è una precisa visione dell’arte e della vita, la relazione fra l’uomo e la sua parte istintiva, puramente animale e la volontà di comunicare in modo immediata anche a chi non ha tutti gli strumenti per comprendere l’arte figurativa. Le idee nascono dalla mia vita: esperienze personali o fatti raccontati, notizie di cronaca, film e tanta musica.
C’è un motivo se Laura ha scelto uno stile visionario e favolistico: arrivare a tutti con immediatezza, senza risparmiarsi, affrontando anche temi scomodi o delicati.
Ogni “messaggio” ha uno stile più adatto e ritengo che quello onirico-fiabesco permetta di affrontare senza retorica o vittimismo argomenti intimi e traumatici piuttosto che critiche politiche. Ho scelto di esprimermi con un linguaggio figurativo così da permettere a chiunque, anche a chi non ne ha le competenze specifiche, di poter capire il mio lavoro e ciò che voglio comunicare.
Disegnare e dipingere: ecco la felicità
Fare l’artista in Sardegna è complicato, dal punto di vista di Laura, sia per il problema dell’insularità, sia perché l’ambiente, talvolta, crea situazioni conflittuali fra creativi. Tuttavia, non bisogna essere troppo pessimisti: gli aspetti positivi ci sono, anche in una terra complicata come la nostra.
Per me l’arte è un lavoro sotto ogni punto di vista. Le difficoltà che vivo sono quelle di qualsiasi sardo voglia intraprendere un’attività, perché se è vero che il mare ci conforta con il suo maestoso spettacolo e un clima mite tutto l’anno, è anche vero che spesso diventa un grosso ostacolo per andare fuori, non essendo la Sardegna ben collegata al resto d’Italia. Forse la realtà dell’isola e le poche risorse rendono un po’ più astioso l’ambiente, tanto che è più semplice trovare invidie e azioni subdole che una rete in grado di farci progredire insieme. Per fortuna, esistono anche delle realtà positive che continuano a darmi speranza.
E le cose positive quando avvengono? Semplice: quando tra artisti si fa rete, ci si scambia suggestioni ed emozioni positive, un atteggiamento che aiuta a superare qualsiasi difficoltà.
È bello aver potuto incontrare diverse persone con cui confrontarmi e che sono riuscite a dimostrarmi quel calore e quella stima indispensabile per andare avanti nonostante le difficoltà. Con alcune di loro sono nate collaborazioni e amicizie.
Al di là della volontà di comunicare una certa visione del mondo e della vita, l’arte per Laura rappresenta dunque una via preferenziale per vivere emozioni positive, la strada per la felicità.
Non credo di riuscire a sintetizzare in poche righe tutte le emozioni e sensazioni che provo quando faccio arte. Posso dirti che disegnare, dipingere, progettare un’installazione mi rendono felice.
Laura ha un amore profondo per l’arte tutta, senza discrimini. Soprattutto, ama quegli artisti che sublimano le storture dell’esistenza nelle proprie opere.
Amo spaziare dall’arte classica a quella contemporanea e ho profonda stima degli artisti che riescono a trasformare le grosse difficoltà della loro vita in meravigliose opere d’arte.
E a tal proposito, la Sardegna non è certo da meno: sono tanti gli artisti eccellenti con cui confrontarsi, dialogare, scambiarsi opinioni sull’arte e sulla vita. Laura non può non dire grazie a chi si presta a questo scambio con lei.
Credo che in Sardegna ci sia un folto gruppo di artisti competenti e interessanti e sono sicura che quelli che non hanno già ricevuto un riconoscimento internazionale lo avranno presto. Per fortuna alcuni di loro continuano a vivere nell’isola, così da poter avere con loro un dialogo più concreto: devo ringraziare alcuni artisti che mi hanno incoraggiato e sostenuto oltre che spiegato come funziona il mondo dell’arte.
Il futuro di Laura? Partecipare agli eventi legati all’arte, perché il contatto con gli artisti e il pubblico è parte della sua attività d’artista; fare progetti e instaurare collaborazioni con altri artisti.
Ho appena partecipato al Festival Sant’Arte – Edizione 1°, a San Sperate, in onore di Pinuccio Sciola e cinquantesimo anniversario del muralismo in Sardegna: è stata un’esperienza fantastica, il festival ha mantenuto quello che era lo spirito del maestro, cioè la voglia di collaborare e confrontarsi con gli addetti ai lavori, ma soprattutto con la gente.
Inoltre ho in programma altri progetti e collaborazioni, che svelerò solo in autunno.
Laura incarna l’essenza dell’artista, perché le sue opere sono l’estensione della sua visione del mondo e del suo rapporto con il pubblico, rapporto che desidera e cerca: non certo una cosa da poco. Chapeau, Madame!