Ci sono storie che nascono per caso. Persone che non si sono mai viste prima ma che capiscono subito che insieme possono creare qualcosa di grande.

La storia che vi raccontiamo oggi è quella di 4 giovani dal cuore d’oro, 4 ragazzi che fino all’ottobre del 2014 non si conoscevano tra loro ma che, da quel momento iniziano a dare vita alla loro piccola rivoluzione. Si chiamano Alessandra Farris, Giorgia Ambu, Antonio Pinese e Riccardo Arciulo e la loro rivoluzione porta il nome di IntendiMe, una giocosa inglesizzazione del sardo “intendimì”, ascoltami. Il loro obiettivo? Quello di migliorare la vita delle persone sorde.

Alessandra, Giorgia e Antonio decidono di partecipare al CLab per puro caso, senza troppe aspettative e quasi per gioco. Non sanno niente del mondo delle startup e non conoscono nessuno nel CLab, ma nel momento in cui si creano i gruppi di lavoro capiscono subito che c’è un grande feeling tra loro.

Devono a questo punto realizzare un progetto. L’idea arriva da Alessandra che propone ai ragazzi di lavorare a un’idea basata su un bisogno reale che nasce dal suo vissuto personale. I suoi genitori, ci spiegano i ragazzi, sono entrambi sordi così decidono di cercare un modo per facilitare la vita di chi non sente e di fatto si trova isolato da una serie di dinamiche quotidiane che per chi sente possono apparire scontate. Un esempio fra tutti è il suono del campanello.

Inizia così la fase di brainstorming dove i ragazzi analizzano ciò che già esiste nel mercato e riflettono su cosa potrebbero fare per migliorare in modo efficace la qualità della vita dei sordi.

Le persone sorde sentono con gli occhi e con il tatto.

Alessandra

Nasce così l’idea di IntendiMe: delle placchette in grado di rilevare i rumori ambientali e segnalarli su un apposito orologio, attraverso una vibrazione e una scritta sul display.

placchetta intendime

Basterà così posizionare una placchetta ad esempio sul campanello, attribuirle il nome “campanello” nell’app di configurazione di IntendiMe, et voilà! Nel momento in cui il campanello suonerà, l’orologio comincerà a vibrare e mostrerà la scritta “campanello”. Facile, comodo e utile.

Lo sviluppo di IntendiMe è iniziato ufficialmente nel Gennaio 2015 e in quest’ultimo anno tutti i membri del team sentono di essere cresciuti tantissimo, sia a livello professionale che umano. Partecipano anche al Gec 2015, il Congresso Mondiale dell’Imprenditoria, che rappresenta per loro una grande sfida e in occasione del quale fanno il loro primo pitch al di fuori del CLab.

Quando abbiamo iniziato il CLab non sapevamo neanche cosa volesse dire la parola startup. Senza il contamination lab non ci saremmo mai incontrati né conosciuti perché siamo persone completamente diverse.

Giorgia

intendime

Attualmente il team di IntendiMe è composto da 5 giovani scatenati, pieni di energia e dall’allegria contagiosa. Alla formazione iniziale, composto da Alessandra, Antonio e Giorgia, si è ufficialmente aggiunto anche Riccardo Arciulo, loro mentor durante il CLab che, ritenendo il progetto valido, ha voluto continuare a lavorare con i ragazzi. Si è poi unito al team un quinto ragazzo: Leonardo, un ingegnere elettronico sordo di Roma.

Per noi è importante fare con i sordi qualcosa per i sordi.

Giorgia

La cosa più importante è stata infatti la collaborazione con le persone sorde.

Se vuoi instaurare una vera comunicazione con i sordi devi comunicare come loro comunicano. Non puoi semplicemente dire: il mio mezzo è questo, ma devi entrare nella loro realtà.

Alessandra

I sordi, ci spiega Alessandra, tendono a comunicare tra loro maggiormente attraverso i video, piuttosto che con testi scritti. Per questo nella fase di indagine e di ricerca, realizzano dei questionari nelle varie lingue, facendosi aiutare dai sordi per scriverli in modo chiaro e facilmente comprensibile. A questi questionari abbinano una serie di video in LIS e tantissime interviste realizzate di persone.

Leggi un\'altra storia:  Arrivederci amici, Sardegna Creativa si prende una pausa

L’accessibilità è la loro parola d’ordine e anche quando vengono intervistati da TG Regione chiedono tassativamente che una loro collaboratrice fornisca un riassunto in LIS di tutto ciò che viene detto durante l’intervista.

Inoltre sottotitoliamo sempre tutto perché ci sono anche persone sorde che non conoscono la lingua dei segni. Il mondo dei sordi è multisfaccettato e noi non vogliamo escludere nessuno, quindi sottotitoli e lingua dei segni ove possibile.

Alessandra

intendime2

Per i ragazzi il mondo della sordità è una scoperta continua e il loro obiettivo è quello di abbattere più barriere possibili. Molto spesso nella società c’è molta difficoltà nel rapportarsi con le persone sorde. Nella maggior parte dei casi però non si tratta di barriere fisiche ma semplicemente di barriere mentali. Barriere che i ragazzi di IntendiMe sono decisi ad abbattere e lottano quotidianamente per riuscirci.

Quest’anno il CLab e la professoressa Di Guardo hanno deciso di rendere accessibile la finale del CLab anche ai sordi e per questo era presente un’interprete LIS. Il nostro messaggio è arrivato, è un segnale: noi cerchiamo di mandare dei messaggi.

Alessandra

IntendiMe lascia grande spazio all’immaginazione di ogni persona per i diversi casi d’utilizzo. Il fatto che si tratti di una placchetta che si può spostare consente di portarla e usarla ovunque si voglia.

IntendiMe sarà in commercio da Ottobre 2016 ma i ragazzi ancora non possono darci troppi dettagli. Ci anticipano però che saranno supportati dall’Ente Nazionale Sordi: una grande soddisfazione e un grande riconoscimento del proprio lavoro che fa capire loro che stanno andando nella giusta direzione.