L’arte del fare Teatro: riuscire a trasmettere emozioni da un palcoscenico, dare vita a uno spettacolo che conduca lo spettatore dentro la storia.
Avere la capacità di commuovere e poi far sorridere il pubblico, quasi fosse un sortilegio, una magia.

Andrea Ibba Monni  forse ha questo “potere” da sempre, ma scopre questo dono fantastico all’età di nove anni. Il teatro e Andrea da allora non si sono più lasciati:

A 9 anni d’età mi sono innamorato del teatro seguendo tutte le prove e gli spettacoli della compagnia Teatro Studio di Cagliari. A 15 anni la compagnia decide di farmi fare l’assistente alla regia, a 18 mi manda in scena a sostituire un attore che sta male. Ricordo ancora l’emozione: non vedevo l’ora di salire sul palco. All’età di 22 anni mi si propone di dirigere un laboratorio di teatro in un oratorio, mentre a 25 anni Ga’ e il regista Pierfranco Zappareddu mi fanno notare che, senza accorgermene e senza volerlo, stavo già lavorando in teatro e mi spronano a una presa di coscienza che poi si è concretizzata in Ferai Teatro.

andrea ibba

Andrea studia Scienze Politiche e affianca la sua carriera universitaria a quella teatrale. È infatti impossibile scindere le due cose che, come lui stesso ci spiega, sono strettamente legate:

Il teatro è un atto politico, è protesta sociale. La politica e l’arte sono la produzione di bellezza per la collettività e io produco bellezza per tutti quelli che vogliono usufruirne. Io sono un artista politico o un politico artista. In questo senso cerco di cogliere la teatralità delle cose, e la politica è senza dubbio un palcoscenico intrigante, ambiguo e affascinante. Ogni atto teatrale è un atto politico, ti schieri, ti dichiari, prendi una posizione.

La maggior parte delle persone passa la propria esistenza a capire cosa vuole fare o cosa vuole essere. Andrea l’ha sempre saputo: vuole far emozionare e vivere di teatro. È una passione così forte da togliere il fiato, non solo un lavoro, ma un modo di vivere:

Sono un instancabile lavoratore in campo teatrale. Non faccio altro che teatro, tutto il giorno, tutto ciò che riguarda la mia vita è il mio lavoro… sono una persona assolutamente noiosa in tal senso, monotematica. Il lavoro è la mia vita e io amo la mia vita, il mio lavoro, non farei altro se non questo. Parlo, penso, vivo 24 ore su 24 il teatro.

andrea ibba

Il teatro ha regalato ad Andrea tantissime collaborazioni importanti, e tra queste è difficile sceglierne una, anche se quella con Zappareddu è parte della svolta più importante :

Sicuramente Cuore di Tenebra segna un capitolo importante per Ferai, ma anche La dolce morte di Virginia G. e tutte le edizioni de I Monologhi della Vagina sono state preziose e fondamentali, così come tutte le esperienze legate al “Baratto Teatrale”. La collaborazione più emozionante è stata quella con Pierfranco Zappareddu nei primi anni di Ferai Teatro, coincisa con la benedizione di Eugenio Barba alla nascita della nostra compagnia. “Non abbiate paura di discendere dall’Odin Teatret” ci disse …e questa frase sarà sempre impressa nella mia testa.

Andrea ha un legame speciale con Cuore di Tenebra, in cui il nostro artista ricopre il triplice ruolo di attore, regista e drammaturgo (insieme a Ga e Federica):

Cuore di Tenebra è stato, è e sarà sempre qualcosa di importante. È lo spettacolo più controverso, intimo e profondo che abbiamo mai messo in scena e allo stesso tempo quello che più ha entusiasmato il nostro pubblico che lo ha amato e richiesto ancora in scena. In sette repliche su dieci fatte fino a ora, abbiamo avuto standing ovation finale, minuti infiniti di applausi.

andrea ibba

È un legame forte dato dal mettersi profondamente a nudo e completamente al servizio dell’arte, un lavoro a sei mani, ma soprattutto a tre cuori:

E quando porti in scena il tuo cuore, quando offri la tua vita sul palco e alla fine c’è gente che letteralmente piange, gente che sente in bisogno di scriverti per ringraziarti…non puoi che ringraziare la vita di averti portato a vivere queste emozioni così rare. Lo spettacolo racconta di me e del mio passato, così come racconta di Ga’ e Federica Musio: è un’esperienza insolita per il pubblico cagliaritano.

La nascita di uno spettacolo teatrale è un esperienza molto intensa, creare la proprio creatura e poi lavorare per tantissime ore con un team per renderlo più perfetto possibile:

Lo spettacolo nasce da un’esigenza, forte, praticamente un’ossessione. Non riesco a togliermela dalla testa. Prima di iniziare a lavorare a un progetto, mi faccio corteggiare: lascio che l’idea ronzi nella mia testa per un po’ di tempo, in attesa che si smorzi oppure che si faccia sempre più necessaria. Quando succede questo, cioè quando l’idea lasciata fuori dalla porta della concretezza si fa sempre più urgente, allora inizio a lavorarci. Il lavoro che sta dietro un risultato finale è enorme, ci lavoriamo io e Ga’ ma anche tutto lo staff di Ferai Teatro, che si dedica con abnegazione affinché l’esperienza per lo spettatore sia totale. Perché l’obiettivo non è un “bello spettacolo”: vogliamo scuotere lo spettatore e portarlo a porsi delle domande.

andrea ibba

Andrea, oltre a essere attore e regista, ha un altro importante compito: formare le persone che vogliono avvicinarsi al teatro.

La responsabilità è enorme. Io mi sono formato sul campo perché non avevo i mezzi economici per fare una scuola, quindi cerco di essere l’insegnante che non ho mai avuto, ma che ho sempre desiderato di avere: economico (i laboratori di Ferai costano la metà degli altri), attento e sensibile. Non insegno “un metodo”, ma solo l’umiltà e il rispetto che servono ad accompagnare un percorso di formazione che non finisce mai. Si tende al bello e alla perfezione che non si agguanta mai, bisogna allora cercare di essere sempre curiosi, affrontare le crisi e le difficoltà in maniera autonoma e coraggiosa.

Andrea ha per il futuro tanti buoni propositi e tanti progetti: a settembre riaprirà la scuola di teatro, poi andranno in scena le nuove edizioni di due spettacoli, I Monologhi della Vagina I Monologhi del Pene, e ancora altre novità: Andrea continuerà sicuramente a stregarci con la sua splendida arte e con il suo grande cuore.

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Si ringraziano per le foto D.Floris, Patrizia Mereu, Veronica Cau.