Un pianoforte, tre voci melodiose, una bella amicizia e l’ingrediente magico che non può mai mancare quando parliamo d’arte: la passione. Da questi elementi nasce la magia del gruppo The Longuettes, formato da Michela, Elena, Daniela e Andrea.
La storia di questo gruppo comincia durante l’agosto 2013: inizialmente sembra quasi un gioco, ma le tre ragazze decidono presto di “fare sul serio” e per riuscire nell’impresa chiedono aiuto al pianoforte di Andrea:
Ci siamo rese subito conto che le nostre tre voci insieme funzionavano davvero, dunque abbiamo deciso di prenderla un po’ più seriamente, organizzando degli incontri regolari, con l’aiuto del piano, per cominciare a buttare giù dei pezzi. Non ci abbiamo dovuto pensare molto, abbiamo scelto i pezzi che sentivamo più vicini a noi, che ci divertivano e che potessero rappresentarci al meglio, arrangiati a tre voci.
A un certo punto ci siamo chieste se continuare come trio o se farci accompagnare da degli strumentisti. La risposta è arrivata da sé: Andrea, fratello di Elena e fidanzato di Michela, è un pianista meraviglioso, versatile e soprattutto ci ha incoraggiate molto all’inizio di quest’ avventura. Insomma, è stato il nostro primo ammiratore! Si è unito a noi e ora possiamo proprio dire che senza di lui saremmo perdute.
La band ha un amore travolgente, quello per il vintage:
Siamo appassionate da sempre di tutto ciò che è vintage, dai film all’abbigliamento, senza dimenticare ovviamente l’ispirazione musicale: Ella Fitzgerald, Duke Ellington, Johnny Cash, il Quartetto Cetra e tutti i trii vocali americani (e non) che hanno fatto la storia.
Non a caso, il nome deriva da un capo di abbigliamento vintage, la longuette, la famosa gonna a forma di un tubo o cono, allacciata attorno alla vita e che copre le gambe fino alle ginocchia.
La indossavano le nostre nonne e le donne degli anni ’40 e ’50, quelle a cui noi ci ispiriamo. Quando abbiamo cominciato a cantare e suonare insieme era difficilissimo trovarle nei negozi! Ora per fortuna stanno tornando di moda.
Vedere le persone sorridere, regalare loro qualche attimo di spensieratezza e di svago dall’assillo dei problemi quotidiani: ecco il desiderio e lo scopo del gruppo.
Durante i nostri concerti, notiamo sempre che tante persone tengono il ritmo con i piedi, battono le mani, muovono la testa. Qualche coppia si è addirittura alzata e ha cominciato a ballare! Per noi queste sono belle soddisfazioni. Vogliamo trasmettere gioia ed entusiasmo per la vita.
Nonostante i pezzi proposti dal quartetto appartengano a un periodo molto difficile della storia dell’umanità, sono comunque brani vivaci e carichi di gioia di vivere: un modo per ricordarci che anche nelle situazioni più difficili dobbiamo trovare la forza di entusiasmarci per la vita e farlo con il… giusto ritmo.
Alcuni tra i pezzi che proponiamo risalgono alla Seconda Guerra Mondiale, un triste momento della nostra storia. Eppure, quei pezzi comunicano entusiasmo ed allegria, quasi come se gli autori e gli interpreti avessero voluto dimenticarsi per un attimo dei loro problemi e avessero voluto lasciarsi andare alla spensieratezza.
Regalare sorrisi, sempre
Michela è una pianista e insegnante di pianoforte e contralto; Elena una cantante lirica, insegnante di canto e soprano; Daniela, che fino a poco tempo fa “aveva suonato al massimo il campanello”, una grande appassionata di canto e soprano; Andrea, pianista ed insegnante di piano.
Abbiamo tutti una formazione classica, con relativo diploma al Conservatorio di Cagliari, ciascuno nel proprio settore, tranne Daniela, che si considera la “profana” del gruppo, anche se tutti dicono che con le sue speciali doti vocali, il suo orecchio sopraffino e il suo amore per gli anni ‘40 e ’50 era destinata ad essere una Longuette.
In passato Daniela ha anche collaborato con The Wheelers Rockabilly, sia in live che in studio, per la realizzazione del loro album. Noi siamo tutti sicuri che anche Daniela, pur non avendo frequentato il Conservatorio, inizierà presto a strimpellarci qualcosa.
In un gruppo così compatto poteva forse mancare un grande amore? Andrea e Michela, come ci raccontano le altre due componenti, sono una coppia inossidabile:
Nel gruppo c’è una dolce coppietta, Andrea e Michela. Inutile dire che durante le prove, tra una canzone e l’altra, si sbaciucchiano senza pietà e si fanno le vocine, mentre noi fingiamo di lamentarci vistosamente per tutte quelle smancerie. In realtà questa unione favorisce un’intesa molto forte anche a livello musicale e quindi tanto di guadagnato, ma se si staccassero ogni tanto non sarebbe male! (ride)
L’atmosfera gioiosa che caratterizza il gruppo non sorprende, visto che è nato per divertirsi e divertire:
Quando dobbiamo presentare il brano Mr. Sandman, del quartetto vocale The Chordettes, Daniela e Michela passano sempre la patata bollente a Elena… siamo terribili, perché sappiamo benissimo che lei ogni volta si dimentica la storia legata alla canzone e ci divertiamo a punzecchiarla. In realtà se la cava sempre alla grande e si prende tantissimi applausi.
Le The Longuettes hanno anche un’ammiratrice che, siamo sicuri, appena l’altezza glielo permetterà indosserà la famosa gonna e salirà sul palco con le sue beniamine e con Andrea:
Un altro divertente episodio risale invece al nostro concerto al Jazzino di Cagliari, quando la nipotina di Daniela, nostra “grande” fan di 5 anni, è salita sul palco e le si è seduta in braccio facendoci i complimenti e dicendo che eravamo stati molto bravi! Tutto molto tenero e carino, peccato che poi la bimba ci avesse preso gusto a stare in mezzo a noi e non volesse scendere: ci è voluto un po’ a convincerla, però ecco, se volessimo una quarta cantante, credo che lei sarebbe pronta a candidarsi.
All’amore per la musica la band unisce l’amore per la Sardegna. Il gruppo ci tiene anche a dare qualche piccolo consiglio ai nuovi talenti:
La Sardegna è una fonte inesauribile di talento e creatività. Crediamo che se da una parte l’isolamento è un limite, dall’altra permette una coesione tra gli artisti e una credibile mescolanza di idee e di progetti fantastici. Ci piace pensare che si possa vivere d’arte (noi, del resto, lo facciamo) e vorremmo che tutti i giovani talenti si lanciassero nella propria avventura, con un piedino ben piantato per terra, e l’altro tra le nuvole. Perché con intelligenza e lavoro i sogni si avverano.
L’amore per la musica, intesa come divertimento e voglia di vivere, non scompare neppure quando un bruttissimo evento colpisce una delle ragazze della band, Michela, che intraprende la via della ripresa grazie alla sua forza, all’amore per la musica e, importantissimo, al supporto dei suoi compagni d’avventura:
Sicuramente ciò che più ci ha segnati nel profondo, nel bene e nel male, è stato il grave incidente che ha colpito Michela. La musica è stata la terapia perfetta, sia per lei come donna che per noi come gruppo. Abbiamo ricominciato a cantare nella hall dell’ospedale Brotzu di Cagliari, sotto gli occhi (e le orecchie) dei passanti, che si fermavano ad ascoltarci, un po’ stupiti e un po’ commossi. Alla clinica Santa Maria Bambina di Oristano, poi, ci siamo ritrovati a suonare il pianoforte della sala comune e a cantare un po’ per noi e un po’ per tutti i pazienti che venivano ad ascoltarci. Proprio nel giardino della clinica oristanese siamo tornate sul palco per un concerto a scopo benefico, il primo dopo l’incidente, il primo con noi tre sedute, tutti uniti e in sintonia come se niente fosse stato, come nuovi.
Dopo queste esperienze siamo ancora più motivati a trasmettere al nostro pubblico spensieratezza e gioia, perché possiamo testimoniare che la musica può davvero cambiarti la vita.
Le cose da dire su questo quartetto sarebbero tantissime: noi speriamo di raccontare presto altre novità e, soprattutto, speriamo di raccontare la più bella, quella legata al loro sogno.
Il nostro sogno più grande in questo momento è tornare a cantare in piedi.
A causa dell’incidente, Michela è costretta da un anno in sedia a rotelle. Cantare in piedi sarebbe un traguardo meraviglioso perché implicherebbe un enorme miglioramento.
Ricordatevi: la volontà, i sorrisi e l’amore fanno girare questo mondo. Noi di Sardegna Creativa ringraziamo Michela e tutto il gruppo per essere un esempio e per averci raccontato la loro storia.
E un’ultima cosa: Forza Michela!