La vita è una scoperta continua, ma per viverla pienamente bisogna avere il coraggio di mettersi in viaggio, lasciare a casa le paure e prepararsi per una grande avventura. Ci vuole coraggio per scoprire le tante bellezza che ci riserva.

La forza di Matilde, cantante, è proprio questa voglia di scoprire la ricchezza e la bellezza della vita per poterla trasmettere alle persone, attraverso l’uso della sua splendida voce. Lei stessa si definisce un’esploratrice.

Sono una persona sempre in viaggio, con la mente e spesso anche con le valigie: sono un’inguaribile esploratrice della vita, che è così ricca, se si capisce di che ricchezza parlo.

La mente della giovane Matilde ha cominciato presto a vagare tra i suoni: giocare con la musica le dava gioia e la faceva stare bene.

Ho iniziato molto presto a giocare con i miei suoni, avevo circa 10 anni, tutto è nato dal piacere della scoperta e dal benessere che il canto provoca quando lo si pratica: un benessere fisico, ma soprattutto psicologico.
Il canto mi mette in contatto con il mondo che mi circonda, e questo contatto per me è fondamentale.

Per Matilde, la formazione vera e propria comincia dai 18 anni: a Pisa frequenta la scuola di Rockaforte, ma non è una formazione continua perché Matilde sente di dover assecondare il suo desiderio di esplorazione e quindi si dedica a tante altre passioni.

La mia formazione non è stata continua, anche perché parallelamente al canto ho sempre fatto altre attività, tra cui scrivere per il giornale di un teatro, seguire corsi di scrittura creativa e giocare a pallavolo a livello agonistico. Quando mi sono trasferita in Sardegna, a 23 anni, ho conseguito la laurea specialistica in Storia dell’arte, ma ho sentito ancora l’esigenza di seguire la mia voce insieme a qualcuno. Ho scelto una cantante e interprete di Iglesias (la città in cui tuttora vivo) di nome Rita Sannia: con lei ho vissuto la formazione come una crescita interiore.

Nel percorso formativo di questa giovane cantante sono state indispensabili diverse persone, grazie alla loro professionalità Matilde è riuscita a crescere, credendo in se stessa e nelle sue capacità.

Il lavoro fatto con Sergio Calafiura il mio vocal coach è stato indispensabile. Per il piano invece mi sono rivolta a un altro grande professionista il Maestro Tomberli del Laboratorio Musicale Walter Savelli.

Per Matilde è sempre stato importante assecondare la sua sete di creatività, non ha mai avuto paura du “gettarsi” senza indugio verso nuove esperienze: questo l’ha condotta in tv a soli 3 anni.

Ho partecipato alla trasmissione per bambini canterini di nome Piccoli Fans, su Rai 2: ero uno scricciolo e mi cambiarono la canzone poche ore prima della registrazione del programma. Dovevo portare Quando nasce un amore di Anna Oxa, ma la sostituirono con I maschi di Gianna Nannini… niente male come inizio!

Quando si è mossi dalla passione e dal un bisogno di esprimere quello che si sente gli ostacoli non sono insormontabili: Matilde utilizza la sua voce per trasmettere quello che sente agli altri e il canto diventa uno strumento per condividere emozioni.

Io canto per ascoltarmi e per trasmettere quello che sento agli altri. Credo che se questo processo viene seguito con cura, il pubblico lo sente e lo apprezza.

Proprio per questo le esperienze più importanti della sua carriera sono legate alle esibizioni live.

Per me sono importanti tutte le mie esperienze live perché credo che siano sempre un bel momento di scambio.

A livello formativo, invece, ha un ruolo fondamentale l’esperienza con Tony Bungaro.

Lo scorso anno sono stata selezionata insieme ad altri 13 musicisti da tutta Italia per seguire il corso di interpretazione e composizione di Tony Bungaro. Ci ha accolti nella sua casa vicino Roma, abbiamo respirato musica per due giorni. Bungaro ha apprezzato tanto un mio testo dicendo che era già una canzone pronta, mi ha fatto dei bellissimi complimenti sulla mia capacità di scrivere, non li dimenticherò.

Nei sogni di Matilde c’è quello di registrare un inedito.

Tra i miei progetti personali c’è sicuramente un inedito che abbia le mie parole.

Matilde è estremamente legata anche a un altro progetto, quello con il cantautore Perry Frank. Insieme formano un duo molto affiatato.

I Moody Freak sono un progetto cover a cui sono affezionata. In questo mi sento di difendere anche l’aspetto cover, perché anche in una rielaborazione di un brano edito si può essere originali. I Moody Freak propongono brani intramontabili, internazionali, degli anni ‘60 e ‘70, ma con arrangiamenti innovativi e molto curati dal mio chitarrista e collega Francesco Nicola Perra.

Ricordare i propri sogni significa anche ricordarsi di realizzarli

Matilde viaggia tantissimo, sia fisicamente che attraverso la mente, è una ragazza dagli splendidi occhi blu e oltre alla sua favolosa voce ha un altro particolare talento: sogna tantissimo e ricorda ciò che sogna. Ricordare i propri sogni significa anche ricordarsi di realizzarli.

Di notte sogno tantissime cose e me le ricordo tutte! Sogno di poter vivere di musica, di cantare in giro per il mondo e che in Italia si possa tornare a parlare di musica anche fuori dalla televisione e dai talent, come se fosse veramente un prodotto culturale e non solo spettacolare. Tornare a poter spedire una registrazione a qualcuno che ascolti e non solo che ti dica “Sì” o “No”!

Ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere: possiamo rimanere immobili a contemplare le nostre vite o possiamo correre dei rischi, vivere con coraggio e esplorare le ricchezze offerte dalla vita. Matilde si è messa in viaggio all’età di 3 anni e non ha intenzione di fermarsi.

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