Se cresci circondato da fumetti e da parenti appassionati di fumetti, sognare di riempire gli albi con i tuoi disegni è quasi scontato: Stefano Garau, il creativo di oggi, è riuscito a coronare il suo sogno e a trasformare la sua passione in un lavoro a tutti gli effetti.

Sono un libero professionista che passa dalla scenografia, applicata all’arredamento, al fumetto e all’illustrazione.
In famiglia ho sempre respirato aria “creativa”: zii e genitori sono tutti appassionati di fumetto e più che discreti disegnatori.

Stefano studia in diversi istituti per imparare le arti figurative, si specializza in scenografia e frequenta una delle scuole di fumetto più prestigiose. Lungo la strada, conosce tante persone che l’aiutano a crescere e a diventare il professionista che è ora.

Ho studiato all’Istituto d’Arte, all’Accademia delle Belle Arti, con specializzazione in scenografia; poi ho frequentato la Scuola Internazionale di Comics. Nel mio percorso, sono tante le persone da ringraziare e tanti i professionisti incontrati. L’elenco sarebbe veramente lungo, ma restando nell’ambiente del fumetto mi fa piacere nominare Gianluca Pernafelli, sceneggiatore, e Giuseppe Manunta, fumettista, che “indirettamente” è stato la causa del mio rientro nell’ambiente. Fabio Mantovani, fumettista e artista, prima professore e poi collega e amico, ha avuto un ruolo importantissimo.

Stefano Garau-NuraghesStefano Garau-Nuraghes

La formazione e la curiosità spingono Stefano a non porsi limiti né dal punto di vista dei soggetti dei suoi lavori né dal punto di vista tecnico; di certo ha delle preferenze, sia da professionista che da lettore.

Cosa mi piace disegnare? Veramente di tutto! Ma se dovessi proprio scegliere, il fantasy avrebbe un posto privilegiato. Per quanto riguarda la tecnica, spazio dal tradizionale pennellino e china al digitale, anche a seconda delle tempistiche, più o meno stringenti. La linea chiara francese, anche da semplice lettore, resta una delle mie preferite.

Così, dopo tanta applicazione, Stefano si fa conoscere nell’ambiente e comincia a portare a casa grosse soddisfazioni, alcune delle quali si devono a pubblicazioni in terra francese.

Fra le maggiori soddisfazioni, certamente è stata la pubblicazione per la casa editrice francese Glenat del romanzo a fumetti Ivanhoe di Walter Scott, sceneggiato da Stefano Enna, altro sardo. A novembre è prevista un’altra uscita, sempre per la Glenat.

Stefano disegna, disegna, disegna: le pubblicazioni aumentano e le gioie arrivano anche dalla sua terra. In particolare, il fumettista menziona un lavoro davvero interessante, girato in Sardegna da professionisti sardi di grande caratura.

In Italia, è in via di ultimazione il fumetto Kimeramendax, con il gruppo Kurojam: atmosfere cyber punk/fantascienza, di prossima uscita. E, visto che siamo in Sardegna, una menzione speciale spetta alla collaborazione con i disegni per il film Nuraghes, per la regia di Mauro Aragoni, aiutato da una squadra di ragazzi sardi eccezionali.

Stefano Garau-Ivanhoe

Una passione che non si spegne

Ma, per dirla con un motto popolare, non sono tutte rose e fiori. La libera professione in Italia costringe ad affrontare problemi che, talvolta, rischiano di incrinare la passione; non è il caso di Stefano, che mai ha abbandonato l’idea che disegnare sia la sua unica strada.

Le difficoltà sono quelle tipiche della libera professione, con momenti difficili e picchi di entusiasmo che bilanciano il tutto. Non sono mai arrivato ad abbandonare l’attività perché ho avuto sempre stimoli a proseguire, anche con nuove e interessanti proposte. Per mia fortuna, l’entusiasmo a disegnare non è mai venuto meno.

Gli “spiriti guida” di Stefano si trovano in tutte le arti figurative, non solo nel fumetto: inoltre, come dimenticare i tanti artisti sardi che con il loro lavoro danno lustro al mondo del fumetto? E tanti altri autori talentuosi devono ancora emergere…

Cominciamo con i sempre classici Jean Giraud, alias Moebius, Roger Ibanez, Ralph Meyer, Francois Boucq, Giulio De Vita… potrei continuare. Vogliamo parlare di pittori come Mario Delitalia o del bravissimo Giuseppe Biasi? Tornando al fumetto, cito Serra e Medda: ci sono cresciuto, con il loro Nathan Never.
E poi tantissimi amici e colleghi: la coppia Dany & Dany, bravissime autrici, Andrea Atzori, con i suoi racconti, Gabriele Derosas, talentuoso disegnatore. Ci sono poi tantissimi ragazzi di una bravura pazzesca che spero a breve faranno parlare di loro.

Stefano-Garau-African-battle

Il futuro? Niente di più semplice: continuare a disegnare, a togliersi soddisfazioni, a crescere come fumettista e autore.

Vorrei consolidare e migliorare il filone intrapreso: le premesse ci sono.

Stefano è un fumettista di talento spinto da una passione irrefrenabile. La bellezza del suo tratto e i lavori svolti anche per conto di committenti di livello dimostrano che, quando si hanno le capacità, i risultati arrivano: basta crederci fortemente.